Un'indagine del Censis del '97 ha rilevato che il 73% dei giovani
cerca una sala con schermo grande, l'89% desidera una buona proiezione,
il 66% una poltrona confortevole e l'85% una sala con prestazioni audio
di alto livello. Il pubblico italiano e' quindi sempre piu' esigente
e sempre meno disposto ad accontentarsi di multisale che normalmente offrono
tanti ambienti ma prestazioni mediocri.
Al di la' dei servizi accessori di cui tutti i nuovi Multiplex sono
piu' o meno dotati, a livello audio quasi nessuno ha optato per il magnifico
ma dispendioso SDDS della SONY e nel migliore dei casi l'esercente si ritrova
a scegliere tra DTS e Dolby Digital. La Lucasfilm per fortuna non rilascia
la certificazione THX con leggerezza.
La situazione e' diversa quando la tecnologia incontra la passione
per il cinema. L'amore smodato verso la settima arte e la possibilita'
di farne godere appieno la gente accompagnano da sempre Piero Fumagalli,
orgoglioso esercente di uno dei MultiPlex piu' importanti d'europa: l'Arcadia
di Melzo, in provincia di Milano.
LA CATTEDRALE DEL CINEMA
Una autentica multisala "no compromise" a tutto tondo. Dopo piu' di
due anni di imponenti lavori e un investimento di 20 miliardi, l'Arcadia
ha aperto al pubblico il 31 maggio 1997 e da allora funge da catalizzatore
primario per tutto l'hinterland milanese e oltre. La "cattedrale del cinema",
cosi' e' stata definita dal suo creatore, l'architetto Giancarlo Marzorati,
si distacca dal resto della scena architettonica con elementi esterni a
meta' strada tra il moderno e il classico. L'ingresso principale e' una
facciata continua (curtain-wall) e una serie di gigantesche lastre di vetro
lo rendono ancor piu' futuristico ed accattivante. L'intera progettazione
visiva e l'illuminazione reca la firma del maestro della fotografia Vittorio
Storaro. Preziosa la collaborazione della 3M che attraverso un sistema
a fibre ottiche (OLF, Optical Lighting Film) ha consentito un'illuminazione
particolare: nelle sale si e' accolti da un ambiente a luce soffusa con
piena visibilita'. 3M si e' occupata, oltre che dei tappeti in maglia vinilica
(gli stessi usati nella basilica di S.Marco a Venezia), anche della grafica
e dei decori delle porte esterne ed interne, utilizzando la tecnologia
di stampa Digitale Scotchprint EGS (Electronic Graphic System).
Cosa fa la differenza all'Arcadia? C'e' di che scegliere: un enorme
bar-caffetteria, la possibilita' di prenotazione computerizzata dei posti
a sedere (anche telefonica) come a teatro, assicurandosi il miglior posto
in sala disponibile anche per proiezioni in la' nel tempo, l'abbonamento
con riduzione, l'assoluto rigore di non accettare pubblico dopo l'inizio
proiezione, gli spettacoli senza interruzione e pubblicita', l'inizio delle
proiezioni differenziato per evitare code, l'intrattenimento dei bambini.
Un volantino a colori distribuito alla cassa informa lo spettatore
sulle trame, l'Audio e il formato della pellicola.
Le sale disponibili sono attualmente cinque di cui 4 gemelle con la
stessa capienza di posti (220) e dimensioni dello schermo (18m x 9.55)
chiamate Aria, Acqua, Terra e Fuoco. Il fiore all'occhiello e' la quinta
sala chiamata Energia con uno schermo Perlux messo a punto dai tecnici
Harkness di Londra. Lo schermo e' attualmente il piu' grande del mondo
(30m x 16.5m, un pezzo unico, senza saldature).
Tutte le sale sono disposte ad anfiteatro con gradoni decrescenti di
mt. 1.3 di profondita'.
Persino il sistema di condizionamento e' stato installato in maniera
ottimale e piuttosto inconsueta: raggiunge ogni singola poltrona, larga
il doppio del solito, mediante bocchette ricavate nel supporto del sedile.
Un bigliettino da visita non indifferente, non c'e' che dire.
Concentrandosi sulla complessa e costosa tecnologia presente nell'Arcadia
le sorprese non sono state poche. Ciascuna sala e' attrezzata con una coppia
di proiettori Cinemeccanica "Victoria 8" 35 mm e le sale Energia e Terra
sono in grado di proiettare anche in 70mm.
La rarissima certificazione Lucasfilm THX e' di casa in TUTTE le sale.
Per raggiungere questo ambito traguardo e' stato necessario risolvere al
meglio il problema del riverbero e del rumore ambiente: il parametro da
soddisfare e' un bassissimo rumore di fondo. Le cinque sale sono TOTALMENTE
indipendenti tra loro, con tamponamenti e coperture disgiunte che non hanno
alcuna connessione, per evitare pericolosi ponti acustici negativi e trasmissione
del suono.
Il segreto e' un largo uso di cemento (persino le fondamenta posano
su una fitta maglia di 1300 pali di cemento armato) e strati multipli di
lana di vetro per ottenere l'isolamento massimo e un tempo di riverbero
estremamente basso.
La sensazione principale all'ingresso nelle sale e' il senso di ovattato
tipico di uno studio di registrazione: il brusio e il rumore dei passi
sono appena avvertibili.
OLTRE IL MURO DEL SUONO
Le sale Acqua, Fuoco e Aria sono in grado di proiettare pellicole in
Dolby Digital e DTS; Energia e Terra anche in Dolby SR a sei piste magnetiche
e SDDS. Sotto la lente di ingrandimento abbiamo messo ovviamente la sala
Energia che ha una disposizione acustica decisamente complessa: nel retroschermo
trovano posto la bellezza di SETTE colonne di diffusori (Vd. Mappa. Click
su di essa per una versione piu' grande. N.d.R). I due canali piu' esterni
vengono utilizzati alternativamente per i formati Cinemascope 2.35:1 e
Panoramico 1.85:1.
E' stata l'ampiezza dello schermo a rendere necessario tale escamotage,
per avere i due canali di ascolto il piu' possibile vicini ai lati dell'immagine,
Il "masking" variabile consente l'adeguamento opportuno ai differenti rapporti
di proiezione e le colonne di casse alle due estremita' vengono utilizzate
esclusivamente in caso di codifica audio SDDS oppure 70mm Dolby SR su sei
piste magnetiche. Ciascuna colonna di diffusori e' sostituita da componentistica
di altissimo livello tutta Electro-Voice: tromba a direttivita' costante
HP-9040T (requisito necessario per la certificazione THX) con driver per
le alte frequenze DH1-A, tre unita' bassi TL-550D ognuna con due Woofer
EVX-150A da 381mm caricati in Bass reflex. Per le Sub-frequenze vengono
impiegati quattro grandi subwoofer TL880D composti da un doppio Woofer
da 457 mm (!).
Nel suo complesso l'impianto restroschermo comprende 42 woofer da 381mm
con 100db e 4800W di picco e 8 Woofer da 457mm da 96dB sempre a 4800W di
picco. Le trombe HP Trans Planar delle ElectroVoice sono decisamente ai
vertici della tecnologia disponibile sul mercato offrendo una dispersione
costante da 500Hz a 20Khz per 90 gradi sul piano orizzontale e 40 gradi
su quello verticale. Questo si traduce nella pratica in un abbraccio sonoro
il piu' panoramico possibile anche per chi si trova fuori asse rispetto
al centro dello schermo.
INGEGNERIA AL SERVIZIO DELLO SPETTACOLO
La messa in opera del titanico impianto acustico ha richiesto un impegno
ingegneristico altrettanto elevato. Tutti i diffusori sono "annegati" nel
THX Baffle Wall, un muro vero e proprio posto a pochi centimetri dietro
lo schermo. Normalmente il Baffle Wall viene realizzato con una struttura
in cartongesso fissata ad una intelaiatura metallica, e questa almeno e'
stata la scelta per le quattro sale minori. Per la sala Energia si tratta
invece di uno spesso muro di cemento armato esteso per i 500 metri quadri
dello schermo e totalmente rivestito di materiale assorbente. Scopo primario
del muro THX e' quello di creare un'onda sonora coerente, rinforzando le
basse frequenze e contemporaneamente assorbendo quelle alte che potrebbero
riflettersi sul muro stesso con echi indesiderati. I dialoghi sono cristallini,
senza asprezze o distorsioni di sorta.
La potenza e' d gran lunga superiore a quella massima richiesta per
la riproduzione delle articolate colonne sonore digitali multicanali. Per
i diffusori surround la sala Energia utilizza 24 diffusori ElecroVoice
FR-200B a due vie con tweeter caricato a tromba (dispersione 100°X100°)
e un woofer EVM-12S da 305mm per 1200W di picco.
Si e' ottenuta un onda d'urto con una pressione sonora mai ascoltata
prima, grazie ai 24 finali ElectroVoice P2000 e P3000 collocati in rack
retroschermo che permettono di raggiungere la considerevole potenza di
TRENTACINQUEMILA WATTS (!!!). Ciascun gruppo di 4 diffusori surround e'
pilotato da un electrovoice P2000 da 800W per canale su 4 Ohm mentre i
Sub sono P3000 da 1200W per canale su 4 Ohm. L'intero apparato e' gestito
e controllato prt lr opportune tarature da un sofisticato processore Digitale
Dynacord (programmabile con memoria, gestione delle linee di ritardo, regolazione
dei livelli di volume indipendente per ogni tipo di codifica...). L'entrata
del suono con una enorme riserva di dinamica e' stata ottenuta grazie alla
vicinanza tra diffusori e finali, per evitare perdite di potenza.
LA CABINA DI COMANDO
Tutti e cinque gli impianti sono monitorati attraverso computer posizionati
nella cabina di regia principale di fianco alla cabina di proiezione. Questo
e' il centro nevralgico di controllo di ogni singolo componente della multisala:
dalla regolazione della temperatura dei posti a sedere, alle informazioni
dei film sui monitor alle casse di ingresso ecc. ecc. Ciascuna cabina di
proiezione e' posta in bella vista da enormi vetrate e consente di sbirciare
il "dietro le quinte" delle cinque sale.
LA BABELE DELLA SETTIMA ARTE
Ovviamente il progetto Arcadia non si ferma qui. In futuro altre quattro
sale gemelle dovrebbero sorgere sopra quelle attualmente esistenti. Lo
spazio sovrastante la sala Energia accogliera' un'arena estiva per incontri
ed intrattenimenti all'aperto. Presto verra' aperto uno shop all'interno
della multisala per la vendita di gadget cinematografici, probabilmente
un ristorante e piu' avanti chissa'...
Il vicepresidente del consiglio Walter Veltroni ha salutato con entusiasmo
il progetto Arcadia ricordando che nel frattempo il Ministero competente
ha esaminato oltre 230 istanze di apertura di nuove sale cinematografiche
"smaltendo le domande arretrate e sveltendo le nuove procedure, rimettendo
in moto un intero meccanismo di produzione che languiva da anni". La nostra
speranza e' che sorgano sempre piu' luoghi ad alto concentramento di tecnologia
e che questo non rimanga soltanto l'elogio ad una "Cattedrale nel deserto".
Per adesso, comunque, i nostri complimenti a Piero Fumagalli!!!
A.Marcheselli 13/8/98